Pagine

martedì 13 gennaio 2015

CRISIS? WHAT CRISIS? di Fausto Rinaldi


           



In un sistema ove i meccanismi di accumulazione del capitale facciano riferimento a un unico principio generatore – quello della massima redditività – e dove la valutazione morale del dogma del profitto sia, in quanto tale, sistematicamente espunta dalla stima del comportamento economico dei soggetti - , l’origine delle crisi sistemiche non può che essere ricondotta alle intime contraddizioni che il modo di produzione capitalistico racchiude in sé.

lunedì 10 marzo 2014

SOLLEVAZIONI PROSPETTICHE di Fausto Rinaldi



Al netto di una valutazione storica del concetto di "democrazia", al punto in cui è giunta la società borghese occidentale, il "che fare" non può che incentrarsi su come le masse debbano partecipare a titolo pieno alla conduzione politica, sociale ed economica di una nazione - cioè, in forme che possano realmente originare una linea di trasmissione tra la volontà collettiva e la sua traduzione in atti politici concreti.  E' necessaria una modificazione profonda degli equilibri che hanno originato l'attuale subordinazione degli interessi delle popolazioni rispetto a quelli provenienti da minoranze elitarie, saldamente alla guida dei processi di governo nelle democrazie occidentali.
La semplice osservazione della quotidianità politica designa il termine "democrazia" come un significante assurdo, il cui senso compiuto si disperde nella defezione nascosta della realtà, inoculata dal potere dei media, e che si sostanzia nella sistematica falsificazione ideologica, nel ribaltamento, "ad usum Delphini", di una verità nel suo contrario.

MASSE E MEDIA di Fausto Rinaldi


Il "vulnus" da sanare è quello relativo alla negazione sostanziale di una efficacia nei processi in cui viene chiamata in causa la partecipazione alla politica da parte delle masse, condizione che non può, storicamente, essere soddisfatta dalle declinazioni del concetto di "democrazia" che sono state ammannite, nel corso della storia, a collettività sopite.
L' organizzazione dello Stato democratico presiede alla conservazione ed alla perpetuazione degli interessi di élites economiche che, legate alle entità delegate alla rappresentanza politica della cittadinanza (partiti politici ed associazioni anche locali di vario genere) da interessi politico-economici e di prossimità sociale o familiare, vengono a formare oligarchie che danno luogo a sistemi di "governance" il cui ruolo repressivo nei confronti delle masse popolari si inasprisce in occasione delle crisi sistemiche originate dal capitalismo, nelle varie forme da questo via via assunte.
Siamo, "de facto", in presenza di uno Stato liberale che, "de jure", si presenta alle masse come Stato democratico.

giovedì 6 febbraio 2014

SUPPLY SIDE ECONOMICS di Fausto Rinaldi



Commissione Europea e istituzioni finanziarie europee, in ottemperanza ad uno dei dogmi più rispettati della “ratio” neoliberista, quello della “Supply Side Economics” -  cioè di misure economiche intese  a determinare uno  stimolo dell' economia dal lato dell’ offerta - , stanno promuovendo unicamente iniziative che spingano ad un abbassamento dei fattori di costo della produzione.

venerdì 31 gennaio 2014

SAN GIORGIO E IL DRAGO di Fausto Rinaldi


Attualmente, quella a cui stiamo assistendo è una profonda mutazione degli equilibri tra la dimensione politico-sociale dello Stato – ancora rigidamente vincolata a caratteri territoriali, normativi e culturali tipici di una nazione -  e quella economico-finanziaria dei capitali liberati grazie ai precetti neoliberisti – non legati a vincoli di alcun genere e liberi di raggiungere le aree di maggiore redditività.
L’ abbandono del controllo dei movimenti di capitale è la chiave per interpretare l’ attuale situazione di subordinazione della politica degli Stati rispetto agli interessi economici di lobbies finanziarie sovranazionali.

UN LUTTO VERAMENTE GRANDE PER NOI di Gianfranco La Grassa


Gianfranco La Grassa ricorda il filosofo Costanzo Preve, suo amico.
La prosa è scarna, ma riesce a comunicare l' infinità desolazione dell' essere umano di fronte alla fine dell' esistenza terrena di una persona cara; l' impotenza di fronte all' ineluttabilità della perpetua assenza che la morte consegna a chi resta. E' un approccio sguarnito, attonito e vinto. Struggente. Un' orazione funebre toccante, intensa e dolce; anche grazie alla dignitosa assenza di qualsiasi retorica di circostanza.
Un pezzo degno di memoria.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
So adesso della morte di Costanzo Preve avvenuta questa mattina. L’avevo sentito al telefono un paio di settimane fa all’incirca; non certo bene, ma comunque senza che ne avessi una sensazione di precipitazione degli eventi. Sono riuscito infine a parlare con la moglie, ma non ho voluto insistere nei particolari per ovvii motivi. Purtroppo ancora un incidente, una caduta disatrosa e poi, insomma, condizioni generali per cui il cuore non ha retto. E’ passato dal sonno a quello più lungo e sempre eguale a se stesso.

mercoledì 29 gennaio 2014

PANOPLIE CAPITALISTICHE di Fausto Rinaldi


L'opera di forgiatura della coscienza collettiva perseguita dal potere in atto - declinato in tutte le sue derivazioni ed individuato sulla base delle sue infinite sfaccettature - si prefigge l'obiettivo di legittimare, attraverso un processo di razionalizzazione del principio di autorità, il proprio ruolo; da ciò discende tutto quell'insieme di condizioni capaci di garantire la messa in atto di sistemi di «governance», in grado di assicurare lo svolgimento delle funzioni di conduzione di una nazione. Evidentemente, tutto ciò avviene in condizioni di grave deficit democratico: alla collettività non viene data la possibilità materiale di determinare l'orientamento delle scelte politiche del Paese né, tantomeno, di sviluppare quell'insieme di conoscenze in grado di dare luogo ad una solida coscienza critica.
Tuttavia, questa negazione di un diritto basilare non viene percepita in tutta la sua gravità, perché le moltitudini vengono sviate dalle sofisticate forme di distrazione  operate dal potere ideologico, esercitato con la complice partecipazione dell' «intellighenzia»  e dei mezzi di informazione.